ALTRI ANIMALI: ANNO SELEZIONATO 2005

ALTRI ANIMALI

 

UMANITA'


Photo© William Wallauer

Per salvare gli scimpanzé di GOMBE

Gli scimpanzé di Gombe, conosciuti da milioni di persone in tutto il mondo grazie a libri e documentari, hanno un futuro incerto. La distruzione della foresta intorno al Parco di Gombe in Tanzania minaccia gravemente la sopravvivenza degli scimpanzé che abbiamo imparato a conoscere grazie agli studi pioneristici di Jane Goodall. Il JGI si sta muovendo per salvare questi scimpanzé e nell'ambito del nuovo programma "Greater Gombe Ecosystem" lavora con le comunità locali per ricostruire la foresta distrutta dalle attività umane. La creazione di corridoi boschivi non solo limiterà la perdita dell'habitat, ma permetterà agli scimpanzé di Gombe di incontrare altri scimpanzé assicurando la diversità genetica. Il programma del JGI per l'ecosistema sosterrà nell'area progetti sostenibili mirati a ridurre la pressione sulla foresta.

Per ulteriori approfondimenti (JGI-USA ):


Photo© Katie Slocombe/University of St Andrews

Gli scimpanzé parlano di cibo

I primatologi dell'Università scozzese di St. Andrews hanno scoperto che gli scimpanzé possono comunicare tra loro verbalmente su oggetti presenti nel loro ambiente. Lo studio, svolto sugli scimpanzé dello zoo di Edimburgo da Katie Slocombe e Klaus Zuberbuhler, ha evidenziato che gli scimpanzé usano un linguaggio elementare (di grugniti) per parlare tra loro di cibo: grugniti di intensità diversa indicano cibi diversi, più o meno graditi. L'ascolto di tali vocalizzazioni sarebbe sufficiente a uno scimpanzé per dedurre il tipo di cibo trovato da colui che le ha emesse.


Photo© JGI

Ancora scimpanzé in pubblicità.
BASTA!

Negli ultimi anni numerose società nel mondo hanno smesso di usare le Grandi Scimmie in spot pubblicitari in seguito alle proteste delle organizzazioni animaliste, degli ecologisti e dei clienti. Evidentemente questo non riguarda alcune tra le maggiori socitetà italiane le cui pubblicità ritraggono scimpanzé vestiti o seduti su sedie leopardate a scimmiottare l'uomo.

Oltre a Seat Pagine Bianche ora c'è Style Magazine del Corriere della Sera.

Gli scimpanzé - come le altre grandi scimmie - usati per l'intrattenimento sono individui molto giovani (poichè quando raggiungono l'adolescenza sono difficili da trattare), strappati alle loro madri da piccoli per essere sottoposti a regimi di addestramento spesso molto crudeli, che li obbligano a eseguire gesti innaturali su comando giorno dopo giorno.

Jane Goodall, ed altri noti ambientalisti, si sono pronunciati chiaramente contro l'uso delle grandi scimmie nell'industria dell'intrattenimento perchè ciò sminuisce nella gente la percezione che queste siano specie minacciati di estinzione e ne incoraggia il traffico.

Anche a Style Magazine del Corriere della Sera chiediamo di interrompere l'uso di scimpanzé nella loro campagna pubblicitaria.

La dichiarazione di Kinshasa:
per la sopravvivenza delle Grandi Scimmie

Il Meeting Intergovernativo sulle Grandi Scimmie tenutosi a Kinshasa si è concluso con la sottoscizione della Dichiarazione di Kinshasa da parte dei Ministri dei 23 Paesi che ospitano le grandi scimmie, dei rappresentanti delle correlate convenzioni sulla biodiversità, della Commissione Europea, della Commissione per le Foreste dll'Africa Centrale (COMIFAC), di UNEP, UNESCO, delle NGO tra cui il Jane Goodall Institute.


Photo© JGI

Contro lo sfruttamento degli scimpanzé in pubblicità

Esprimiamo la nostra disapprovazione per l'uso di scimpanzé nella campagna pubblicitaria di Pagine Bianche e invitiamo SEAT Spa a porvi rimedio, evitando l'uso scorretto delle immagini dei primati, che dovrebbe essere consentito solamente quando ritrae la vita in natura, denuncia il loro sfruttamento o l'estinzione. Ciò anche al fine di evitare che informazioni scorrette possano confondere e creare false consapevolezze.

SEE: Chimps fish termites with their left hand
Photo© the New Vision

Segni di cultura tra gli scimpanzé:
si adeguano al comportamento più comunemente usato dai loro simili

Gli scimpanzé non solo usano strumenti, ma preferiscono seguire i metodi più popolari. Alcuni ricercatori hanno infatti dimostrato che un gruppo di scimpanzé si adeguerà ai metodi usati dai loro simili, anche se dovesse accidentalmente scoprire un modo diverso di usare un dato strumento. Ciò indica che gli scimpanzé seguono una regola culturale socialmente appresa e mantenuta, provando che gli scimpanzé hanno effetivamente una cultura.

Gli scimpanzé possono essere destri o mancini

Uno studio su 17 scimpanzé, nel Parco Nazionale di Gombe in Tanzania, ha dimostrato che in natura gli scimpanzé possono essere destri o mancini proprio come noi. I ricercatori hanno visto che la maggioranza degli scimpanzé osservati preferiva usare la sinistra per pescare le termiti (operazione che richiede particolare precisione), sebene usasse la destra per altri scopi, ad esempio rompere le noci.

I gorilla usano strumenti:
osservati per la prima volta in natura

L'uso di strumenti tra i gorilla era stato osservato in cattività ma mai in natura prima d'oggi. Due femmine di gorilla sono state fotografate mentre usavano bastoni per aiutarsi ad uscire da un'area paludosa, per valutare la profondità dell'acqua e come perno. Le osservazioni sono state fatte nella foresta pluviale al nord della RD Congo. Dobbiamo tale scoperta a Thomas Breuer ed il suo team (Wildlife Conservation Society and the Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology in Leipzig, Germany).

 

LA RIDUZIONE DELLA POVERTA' COME SOLUZIONE PER LA SOPRAVVIVENZA DELLE SCIMMIE ANTROPOMORFE:
IL PRIMO ATLANTE MONDIALE SULLE ANTROPOMORFE RIVELA CHE DIETRO LA PIAGA DELLE GRANDI SCIMMIE C'E' LA POVERTA'

Il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), nel corso del lancio del primo «Atlante mondiale delle grandi scimmie e della loro conservazione», ha annunciato che distruzione dell'habitat, malattie e commercio di carne selvatica stanno facendo scomparire orango, gorilla, bonobo e scimpanzé. Alla base di tutte queste minacce c'è la povertà, la lotta dell'uomo per la sopravvivenza.

L'Atlante è la più completa opera sulle grandi scimmie che sia mai stata realizzata e include i contributi di Kofi Annan, Jane Goodall, Richard Leakey, Toshisada Nishida, Russ Mittermeier e Ian Redmond. La sopravvivenza delle antropomorfe è minacciata dalla povertà dei paesi che le ospitano, dal traffico delle loro carni, dalla frammentazione e perdita del loro habitat, dalle malattie (in particolare Ebola). Lo stato delle antropomorfe è esaminato in ognuno dei 23 Paesi nei quali sono presenti. Nella maggioranza di questi Paesi, tra i più poveri del mondo, il reddito pro capite annuo è inferiore a 700 Euro. Gli scienziati esprimono la loro preoccupazione per il crescente traffico di antropomorfe, sterminate per vendere le loro carni o per catturare i piccoli da vendere come animali da compagnia o per esibizioni. In Africa centrale la carcassa di uno scimpanzé o gorilla può valere fino a 20 Euro.

Nell'arco di una generazione, se non porremo rimedio, alcune specie potrebbero essere così ridotte da non poter sopravvivere oltre. In particolare, meno di 250 Orangutan di Sumatra (Pongo abelii) sopravviveranno nei prossimi 50 anni a causa della scomparsa del loro habitat, che lo tsunami ha contribuito ad accelerare.

Leggi il comunicato:
UNEP - RUNIC - Regional United Nations Information Centre, Bruxelles.  (versione in inglese
).

Per maggiori informazioni:

Riunione Intergovernativa sulle Grandi Scimmie indetta dalle Nazioni Unite
e prima Riunione del Consiglio del GRASP (Great Apes Survival Project)

5-9 Settembre 2005
Kinshasa, République démocratique du Congo

Nei cinque giorni di riunione del GRASP (Progetto per la Sopravvivenza delle grandi Scimmie) a Kinshasa i governi collaboreranno in qualità di partner con le istituzioni e gli organismi delle Nazioni Unite, le ONG, i ricercatori, i rappresentanti delle imprese e delle comunità locali per scambiare informazioni, esaminare e adottare documenti fondamentali, decidere e prendere misure concrete per garantire la sopravvivenza a lungo termine delle quattro specie di Grandi Scimmie e del loro habitat.

Ebola: una minaccia per le antropomorfe dell'Africa Centrale

Il virus Ebola è stato riscontrato per la prima volta nel Parco Nazionale di Odzala (RD Congo), che ospita la maggior concentrazione di gorilla di pianura occidentale, in uno studio svolto da Christophe Boesch della Wild Chimpanzee Foundation in collaborazione con Conservation International. "La continua diffusione del virus Ebola nella regione è una grave minaccia con effetti devastanti sulla popolazione delle grandi scimmie"
Ebola, che colpisce attraverso una grave emorragia interna, infetta anche i primati. Il virus è stato identificato per la prima volta nel 1976 e da allora ha colpito circa 1000 persone che si ritiene abbiano, in parte, contratto il virus consumando o maneggiando carne selvatica.

Ebola minaccia in particolare il gorilla di pianura occidentale e lo scimpanzé diffuso in Africa centrale.
(Mail&Guardian).



 

Photo© Mark Schoonvliet

BINGO E JIM

Per oltre 30 anni Bingo ha vissuto in completo isolamento in un parco pubblico di Livorno. Oggi, dopo un trasferimento in Olanda al centro AAP di Almere ed una lunga quarantena, Bingo condivide finalmente la sua vita con un altro scimpanzé: Jim. Il compagno di Bingo ha circa 40 anni e qualche pelo bianco. Diversamente da Bingo, proveniente da un circo e poi da un parco pubblico, Jim apparteneva ad un privato prima di essere portato ad AAP, dove viene curato per un'epatite b. Jim è dolce e socievole, ama la frutta e sedere all'aperto, anche quando piove. Bingo e Jim trascorrono molto tempo insieme, fanno il grooming a lungo e giocano rincorrendosi, nonostante il facile affaticamento di Jim.

. . .  continua. . .

 
Photo© Michael Neugebauer

Notizie da GOMBE

Tra gli scimpanzé di Gombe il maschio dominante è cambiato spesso negli ultimi mesi. Dopo un periodo turbolento di instabilità in cui la posizione alfa è passata da un maschio a un altro, Kris ha conquistato il vertice della gerarchia nella comunità di Kasakela. Tuttavia Frodo, lo scimpanzé più brutale e possente della storia di Gombe e dominante dal 1998, non è ancora tagliato fuori dal conflitto.

Continua. . .

 

Il JGI in Congo insieme a Dian Fossey Gorilla Fund

In Aprile il Jane Goodall Institute e il Dian Fossey Gorilla Fund International (DFGFI) hanno annunciato un interessante e promettente partenariato. Le due orgnizzazioni lavoreranno insieme alla realizzazione di un progetto di sviluppo che, in un'area di 8.6 milioni di acri nel R.D. Congo orientale, si occuperà di pianificazione familiare, sanità, agricoltura e allevamento sostenibili. Il progetto dovrà integrare il programma già esistente del DFGFI di tutela dei gorilla di pianura e di altre specie endemiche. Il JGI partecipaerà coinvolgendo le comunità locali in progetti di sviluppo basati sul modello di TACARE, che l'Istituto porta avanti con successo in Tanzania ed in altri Stati africani già da diversi anni.

La Dr. Goodall ha commentato "siamo felici di collaborare con il Dian Fossey Gorilla Fund International per favorire la realizzazione di progetti sostenibili rivolti alle comunità della RDC. Con le grandi scimmie in pericolo di estinzione in natura, è estremamente importante che le organizzazioni dedite alla conservazione condividano risorse ed energie. Tutte e due le organizzazioni hanno un approccio olistico ai progetti di conservazione che assicura un partenariato produttivo e, spero, anche un modello".


Photo© JGI-Italia

Photo© James Mollison

James ed altri simili
JAMES MOLLISON
in collaborazione con the Jane Goodall Institute
13 GENNAIO - 13 MARZO 2005
Firenze, Gallery Hotel Art

La splendida mostra fotografica di James Mollison su scimpanzé, bonobo, gorilla e orango patrocinata dal Jane Goodall Institute e organizzata da Brancolini&Grimaldi è esposta a Firenze presso il Gallery Hotel Art in Vicolo dell'Oro.
James Mollison ci stupisce e ci incanta con i suoi ritratti in primissimo piano degli esseri a noi più simili. Sono primati orfani, confiscati ai bracconieri e fotografati da Mollison nei diversi santuari africani che li hanno accolti. Ciascuna foto, ripresa frontalmente come un tipico ritratto per gli esseri umani, coglie l'inconfondibile individualità del soggetto e ci ricorda che dietro i loro occhi, a volte penetranti altre spauriti, si celano emozioni come le nostre, una distinta personalità, una vita. Stiamo perdendo gli esseri a noi più simili e dobbiamo agire in fretta contro la loro estinzione.

Leggi il comunicato.

 

 

 

 
 

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