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ALTRI ANIMALI: ANNO SELEZIONATO 2006
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ALTRI ANIMALI |
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UMANITA' |
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Photo© JGI Chimpanzee Eden
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COZY IN SUD AFRICA
dalle stalle alle stelle
Cozy ha terminato il periodo
di quarantena ed eccolo finalmente libero di muoversi nel parco
del JGI Chimpanzee Eden.
Legenda foto:
-Cozy con Eugene Cussons, direttore.
Copyright foto: ©JGI
Chimpanzee Eden.
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Photo©
UNEP |
LA REPUBBLICA DEL CONGO CREA NUOVE
RISERVE NATURALI
Il Congo ha annunciatiato la
creazione di due aree protette per tutelare oltre 3800 miglia
quadrate di dune sabbiose, savana boscosa e foreste.
Si tratta di un eccezionale traguardo, le aree tutelate
proteggeranno habitat importanti per un'ampia varietà di specie
inclusi elefanti, scimpanzé e gorilla.
La notizia è stata annunciata
alle Nazioni Unite, a New
York, dal Ministro per l'Economia Forestale del Congo Henri
Djombo insieme ai rappresentanti americani della
Wildlife Conservation Society
(WCS). Il Ministro Djambo ha dichiarato che la maggior parte
dello sviluppo economico della sua nazione dipende dalle risorse
forestali, ma che "il Paese è anche profondamente impegnato
nella tutela della biodiversità e nella gestione sostenibile
delle foreste".
La notizia è particolarmente buona per i gorilla, condotti sulla
via dell'estinzione dalla perdita dell'habitat, dal traffico
illegale e dal virus Ebola.
http://www.ens-newswire.com/ens/sep2006/2006-09-18-03.asp
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Photo©
William Wallauer |
UNA TAZZINA DI ... JANE: CHICCHI
DI CAFFÉ E DI CONSERVAZIONE
Un nuovo progetto del Jane
Goodall Institute aiuterà i coltivatori di caffé della Tanzania
durante la realizzazione di un corridoio verde per favorire la
continuità dell’habitat forestale e contrastare l’isolamento
degli scimpanzé di Gombe.
I consumatori di caffè, la
bevanda più gradita in assoluto (400 miliardi di tazzine di
caffè consumate ogni anno nel mondo), si troveranno presto di
fronte ad una scelta: accontentarsi della solita miscela o
scegliere una tazzina di ... Jane? Il marchio di caffé “Jane
Goodall” sarà una nuova produzione eco-sostenibile, offrirà lo
stesso stimolo della caffeina e in più una piacevole sensazione:
contribuire alla tutela degli scimpanzé nonché al benessere
economico dei coltivatori della Tanzania.
Testo foto:
Gli scimpanzé come Freud, nella foto, saranno gli ultimi
beneficiari del marchio di caffè “Jane Goodall” per la tutela
dell’ambiente.
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Il virus Ebola si diffonde con la
socializzazione.
11/07/2006 13:07 - (SA)
Washington – E’ stato il
contatto sociale complice del virus Ebola, che ha quasi
sterminato una popolazione di gorilla nella Repubblica
Democratica del Congo, stando al rapporto pubblicato lunedì da
alcuni ricercatori francesi.
Nel 2004 un’epidemia del
virus, anche responsabile per decessi umani, ha determinato la
morte del 97% dei gorilla che vivevano all’interno dei gruppi ed
il 77% degli individui maschi che vivevano solitari, secondo
Damien Caillaud ed i suoi colleghi delle Università francesi di
Montpellier e di Rennes.
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Le grandi scimmie dell’Africa
corrono il rischio d’estinzione!
30/06/2006 15:42 - (SA)
Entebbe, Uganda – il
bracconaggio come mezzo per soddisfare la richiesta della
cosiddetta “carne della foresta” e la distruzione del loro
habitat sono i fattori che più di ogni altro minacciano
d’estinzione le grandi scimmie dell’Africa, avverte uno dei
maggiori esperti di scimmie, nonostante gli sforzi da parte dei
governi per proteggere queste specie.
Jane Goodall, esperta a
livelli mondiale (di scimmie), spiega che sul continente
africano, in particolar modo nel bacino del Congo, i popoli
delle grandi scimmie sono messi a dura prova dal fiorente
commercio di carne della foresta e dalla distruzione rapida
delle foreste in cui vivono.
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La Dichiarazione di Kinshasa sulle
Grandi Scimmie: sempre più firme!
Tra gli ultimi firmatari
Sierra Leone e Sudan che hanno sottoscritto la Dichiarazione
durante un evento speciale tenuto dal GRASP in occasione della
ottava Conferenza delle Parti della Convenzione sulla
Biodiversità (8th Conference of the Parties of the Convention on
Biological Diversity).
Gabon e Rwanda avevano
firmato durante la sessione plenaria della undicesima sessione
regolare della Conferenza Ministeriale Africana sull’Ambiente (AMCEN)
tenutasi a Brazaville, Congo, lo scorso maggio.
La Guinea Equatoriale ha
apposto la sua firma alla Dichiarazione in Giugno. Tra i 23
Paesi nei quali ancora possono trovarsi le Grandi Scimmie solo 2
devono ancora firmare.
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Photo© Chimps Collaboratory
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Dove son finiti?
Gli scimpanzé adulti hanno
una forza sei-sette volte superiore a quella dell’uomo. Che cosa
accade a scimpanzé e altre grandi scimmie usate da piccole e
adolescenti nell’industria dello spettacolo quando divengono
troppo forti per essere manipolate dagli addestratori?
Lo Chimpanzee Collaboratory (consorzio di avvocati e scienziati
per la difesa dei diritti fondamentali delle grandi scimmie) ha
stilato una tabella (http://www.chimpcollaboratory.org/noreelapes/now.htm)
sul destino di alcuni dei più celebri scimpanzé utilizzati a
Hollywood.
Molti degli scimpanzé
adoperati nell’industria dell’intrattenimento spendono il resto
della loro vita (~ 50-60 anni) in condizioni deplorevoli e in
isolamento. Un esempio? Chubbs de “Il Pianeta delle scimmie” è
finito in uno zoo del Texas, il Roadside Texas zoo, accusato di
violazione dell'Atto sulle specie in pericolo.
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Photo© JGI |
Sperimentazione animale
da The Economist
Gli studiosi sono a lavoro su
come ridurre la necessità di usare gli animali per la
sperimentazione scientifica, ma una nuova legislazione potrebbe
addiritura aumentare il numero degli esperimenti necessari.
In un mondo ideale non si
dovrebbero eseguire esperimenti su animali. Per le persone
questi esperimenti sono costosi, per gli animali sono stressanti
e spesso dolorosi.
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"Area Quarantena"
Photo© Eugene Coussons/JGI Chimpanzee
Eden |
Cozy e la sua nuova casa
Ricordate la storia di Cozy,
lo scimpanzé che siamo riusciti a rimandare in Africa dandogli
una nuova casa e una nuova vita? Ebbene le ultime nuove sono
molto positive!! Infatti Cozy sta iniziando a socializzare con
altri due giovani scimpanzé arrivati anche loro recentemente al
santuario JGI Chimpanzee Eden di Nelspruit dopo molte traversie.
Cozy ama molto il contatto fisico e non mostra ansia
nell’approccio con altri individui, siano essi umani o
scimpanzé; compie infatti lunghe sedute di
grooming. Ha iniziato anche ad incrementare la massa
muscolare esercitandosi finalmente in un ambiente che glielo
consente, il peso è aumentato di ben 5 Kg in circa due mesi!
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In un gruppo di scimpanzé del
Cameroon l’origine dell’AIDS
È stato confermato che, con
ogni probabilità, gli scimpanzé che vivono nelle foreste
pluviali dell’Africa sono all’origine del virus HIV che ha provocato
la pandemia di AIDS nell’uomo.
Alcuni ricercatori hanno per la prima volta identificato il
virus dell’immunodeficenza delle scimmie (SIV) in alcuni
esemplari di primati selvatici. Il virus, che successivamente è
passato all’uomo nella forma del virus dell’immunodeficenza
degli umani (HIV), è stato trovato negli scimpanzé del Cameroon,
Africa centro-occidentale.
Secondo gli scienziati, i risultati forniscono un’immagine più
chiara delle origini dell’attuale pandemia nell’uomo (che ci
accompagna da settant’anni).
Cacciatori della zona che catturavano e mangiavano scimpanzé
furono probabilmente i primi ad essere contagiati dal virus
dell’HIV. “In base alla nostra conoscenza della biologia di
questi virus esso non si trasmette coccolando uno scimpanzé,
bensì bisogna esporsi a sangue o liquido organico infetto.”
Dal Cameroon sud-orientale sembra che il virus si sia diffuso
verso sud, passando per i fiumi Sangha e Congo.
“Alla fine il virus è arrivato in una grande metropoli,
probabilmente Kinhasa (Repubblica Democratica del Congo) oppure
Brazzaville (Repubblica del Congo),” aggiunge Hahn. “Crediamo
che da lì sia partita la pandemia dell’AIDS.”
Si pensa che gli scimpanzé a loro volta si siano contagiati con
il virus SIV nutrendosi di scimmie infette.
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La maggior parte delle differenze
tra uomo e scimpanzé sono dovute alla regolazione genica, non ai
geni
Secondo alcuni ricercatori
della Yale University di Chicago e dello Hall Institute di
Parkville, Victoria, Australia, le grandi differenze tra gli
esseri umani e gli scimpanzé sono dovute soprattutto a
cambiamenti nella regolazione genica piuttosto che ai singoli
geni, argomento trattato nel numero della rivista Nature del 9
marzo 2006.
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La carne di primati sulle tavole
dell’occidente
Un’indagine internazionale
ha rivelato che la carne di primati uccisi in Africa arriva
sulle tavole dell’America del nord e dell’Europa occidentale.
Secondo un’indagine condotta in sette città la carne di primati,
in vendita nei mercati clandestini da New York a Parigi, copre
circa un terzo del mercato illegale internazionale di carne
selvatica. L’ecologo Justin Brashares della Berkeley University
della California, afferma che da anni correva voce
dell’esistenza di tali mercati. La conferma e’ arrivata due anni
fa in seguito ad un incontro casuale con un tassista Ghanese. Lo
scienziato chiese se sentisse la mancanza della selvaggina
africana, rispose il tassista “in realtà no”, dopodiché si mise
a disposizione mostrando a Brashares l’esistenza di un mercato
all’interno di un deposito a Brooklyn, New York, in cui si vende
la selvaggina africana.
“Fui scioccato che nelle
grandi città al di fuori dall’Africa si vendesse selvaggina
africana in grandi quantità in mercati aperti” dice Brashares.
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Nuovi studi di genetica prevedono
un futuro tetro per gli orango del Borneo se non si attueranno
misure per la tutela della specie.
Cambiamenti nel DNA indicano un calo rapido della popolazione
Uno studio recente sul DNA
afferma che nel corso degli ultimi due secoli una diminuzione
sempre più sensibile della popolazione di orango del Borneo nord
orientale ne ha messo in pericolo la sopravvivenza. Il genetista
Benoit Goossens dell’Università di Cardiff nel Galles, insieme
ai suoi colleghi, ritiene che soltanto negli ultimi decenni la
popolazione di orango sia scesa da oltre 20 000 a circa 5000
individui. Secondo gli scienziati tale tendenza coincide con la
vasta deforestazione iniziata nel 1890 e che si è accentuata
negli ultimi cinquant’anni.
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Photo©
CITES-ITALIA

Photo© JGI Chimpanzee Eden |
”Come dovremmo rapportarci
a esseri che si riconoscono allo specchio,
che piangono i loro compagni
e possono morire di dolore,
che hanno coscienza di se stessi?”
Jane Goodall
Finalmente Cozy ritorna in Africa.
Dopo una vita di abbandoni e
sfruttamento lo scimpanzé Cozy
è trasferito in Sud Africa in un’oasi del Jane Goodall Institute
In collaborazione con il
Servizio
CITES del Corpo Forestale dello Stato, il Jane Goodall
Institute Italia recupera uno scimpanzé maschio di nove anni
tenuto in un caravan in provincia di Ancona per trasferirlo nel
santuario “JGI Chimpanzee Eden” di Nelspruit, Sud Africa, nei
pressi del parco Kruger.
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Svizzera: no a sperimentazione su
scimmie antropomorfe
In Svizzera, la Commissione
federale d'etica per l'ingegneria genetica nel settore non umano
(CENU) e la Commissione federale per la sperimentazione sugli
animali (CFSA) hanno ufficialmente chiesto al governo con un
rapporto congiunto una legge che vieti espressamente la
sperimentazione su scimpanzé, bonobo, gorilla, orango.
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VACANCY ANNOUNCEMEN
Country Coordinator
The Jane Goodall Institute - Congo
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La Spagna per i diritti delle
Grandi Scimmie
Lezione di civiltà dalla
Spagna: il parlamento ha accettato di dibattere un progetto di
legge per tutelare gli scimpanzé e le altre Grandi Scimmie
affinchè a livello nazionale ed internazionale venga
riconosciuto alle Antropomorfe il diritto di non essere
maltrattate, messe in schiavitù, uccise e portate
all'estinzione.
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The social origins of human
intelligence
Prof. Robert Seyfarth
Martedì 11 Aprile, ore 17.00
Bioparco, viale del Giardino Zoologico, 20 Roma
La conferenza del prof.
Seyfarth del Dipartimento di Psicologia dell'Università della
Pensilvenia (USA), è organizzata dall'Istituto di Scienze e
Tecnologie della Cognizione del CNR.
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E' nato il BLOG di GOMBE
Troverai storie e immagini
dei famosi scimpanzé di Gombe, riflessioni dallo staff sul
campo, aggiornamenti dalla stessa Jane durante le sue visite a
Gombe, il luogo nel mondo che preferisce. Gli studenti
riferiranno sulle loro ricerche ed uno dei più tenaci
videoreporter del Centro ci terrà al corrente sugli eventi più
significativi della vita degli scimpanzé della foresta di Gombe.
A volte saremo tempestivi,
altre racconteremo avvenimenti del passato, occasionalmente ti
inviteremo ad agire per conto delle grandi scimmie oggi in via
di estinzione.
Aspetto unico del nostro blog
è il suo legame con Google
Earth. Google Earth, è un piccolo software,
scaricabile gratuitamente, e permette la consultazione di
immagini, catturate dai satelliti, che rappresentano l’intero
globo. Potenti zoom e ricerche mirate consentono di individuare
luoghi, indirizzi, strade, ristoranti, hotel, scuole aeroporti,
etc… rappresentandoli nel loro contesto geografico di
appartenenza. In sintesi mette letteralmente il mondo sulla tua
scrivania consultabile con semplici click del mouse.
Ci auguriamo che verrai
spesso a trovarci: Gombe è un gran posto da visitare! Il blog
naturalmente è in lingua inglese
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I babbuini cercano "conforto"
dopo la morte di un familiare
Quando il leone uccise il
babbuino Sierra sua madre reagì in un modo che potremmo
dire simile a quello umano: si rivolse ai compagni per ottenere
supporto. Lo affermano Anne Engh, Dorothy Cheney and Robert
Seyfarth, ricercatori della University of Pennsylvania, USA, che
da oltre 14 anni studiano la risposta allo stress tra i babbuini
del delta dell'Okavango, in Botswana.
Syvia, madre di
Sierra, trascorreva molto tempo con la figlia che, tra
l'altro, era sua partener privilegiata per il grooming,
comportamento amichevole che tra i babbuini costituisce la via
principale per il rafforzamento dei legami sociali. Alla morte
di Sierra, Sylvia mostrò un comportamento tale da
poter essere descritto unicamente come depressione, con relativo
aumento dei livelli di glucocorticoidi, gli ormoni dello stress.
Gli scienziati sostengono che nei babbuini femmina la reazione
fisiologica al lutto è simile a quella umana e comporta un
aumento dei glucocorticoidi. I babbuini possono abbassare i
livelli di questo ormone rafforzando i contatti sociali
amichevoli che dopo la perdita di specifici compagni,
particolarmente vicini, si intensificano. Come gli uomini, i
babbuini sembrano contare sulle relazioni amichevoli per
aiutarsi a superare le situazioni di stress, paiono compensare
la perdita di un vicino membro della famiglia ampliando e
rafforzando le relazioni sociali amichevoli. Riprendendo il
grooming, i livelli di glicocorticoidi ritornano normali.
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Photo© Michael Neugebauer |
Scimpanzé indifferenti alle
necessità altrui?
Joan Silk, antropologo della
University of California di Los Angeles sta indagando sulla
natura e l'evoluzione del comportamento altruistico dell'uomo.
Egli sostiene, in base ad un studio pubblicato da Nature, che
aparentemente gli scimpanzé sono indifferenti al benessere degli
altri. I suoi esperimenti, su due gruppi di scimpanzé cresciuti
in cattività, metterebbero in luce una differenza
comportamentale importante tra uomo e scimpanzé. Gli scienziati
hanno offerto agli scimpanzé un sistema con due opzioni: tirando
una corda potevano scegliere se servire del cibo solo per se o
contemporaneamente, senza perder nulla, servire cibo a se e agli
scimpanzé di una gabbia adiacente. In base ai risultati, gli
scimpanzé non hanno mostrato alcuna preferenza per l'una o
l'altra opzione.
La comunità scientifica pur
trovando lo studio interessante è molto cauta nel giudicarne i
risultati. Infatti, il comportamento degli scimpanzé in libertà
potrebbe essere del tutto diverso ed il test di Silk non tiene
conto che il comportamento cooperativo tra gli scimpanzé è
selettivo e favorisce individui tra i quali già esiste un
legame.
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Photo© JGI |
CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEGLI
SCIMPANZE' IN PUBBLICITA'
messaggio di Jane Goodall
La società SEAT Pagine Gialle
S.p.A. continua a far pubblicità alla sua Pagine Bianche usando
degli scimpanzé che, vestiti a scimmiottare l'uomo, compiono
improbabili gesti e movimenti. Le nostre e le vostre lettere di
protesta sono state ignorate. Vogliamo qui di seguito allegare
la lettera inviata da Jane Goodall a SEAT Pagine gialle S.p.A..
Spettabile SEAT Pagine Gialle
SpA,
Vi scrivo per chiedervi di
riflettere su alcuni aspetti relativi all’uso di scimpanzé in
pubblicità. Voglio condividere con Voi alcune informazioni
importanti che preferisco esporre in forma di domanda e risposta
perché siano il più possibile chiare e divulgabili.
1) Come avviene
l’addestramento degli scimpanzé?
Essi vengono separati dalle
madri in giovanissima età: ciò è profondamente tragico perché in
natura un piccolo di scimpanzé vive con la sua famiglia per
almeno otto anni. Inoltre, gli addestratori richiedono soggetti
obbedienti e benché sia possibile addestrare gli animali usando
solo gentilezza, ricompensa e premio, ciò richiede quel tempo e
quella pazienza che semplicemente mancano nel rapido mondo dello
show-business. Molti addestratori ammettono di picchiare i loro
artisti durante l’addestramento. In molti casi gli abusi sono
orrendi.
2) Cosa accade agli
scimpanzé artisti quando raggiungono la pubertà?
Quando hanno circa sei-otto
anni diventano naturalmente più difficili da gestire. Per
renderli più docili, gli addestratori possono estrarre loro i
denti o mettere sotto i vestiti collari a shock elettrico. Più
spesso, quando gli artisti non sono più domabili, vengono
scartati ed è sempre più difficile trovar loro una sistemazione
decente.
Come i bambini, i piccoli di
scimpanzé imparano osservando gli adulti ed imitando il loro
comportamento. Essi apprendono in un contesto sociale, per
questo individui che non hanno la possibilità di crescere in un
gruppo normale, non solo non riescono ad imparare i loro
comportamenti naturali, ma tendono a mostrare comportamenti
anomali. Questi scimpanzé non vengono accettati da nessuno zoo
qualificato. Essi tendono a non inserirsi in gruppi preesistenti
e, a meno che non vengano accolti in uno dei rari santuari per
maltrattati, gli scimpanzé sono destinati inevitabilmente a
finire i loro giorni in zoo non qualificati di infimo ordine o
ad essere soppressi mediante eutanasia.
3) L’uso degli scimpanzé
per l’intrattenimento e la pubblicità aiuta la gente ad
apprezzarli di più?
L’uso degli scimpanzé per la
pubblicità è profondamente in contrasto con la vita e le
abitudini normali dell’individuo e crea conoscenze terribilmente
sbagliate su queste incredibili creature.
Ma lo sapevate che il sorriso
degli scimpanzé così spesso mostrato in TV è in realtà una
espressione di paura? Questi artisti addestrati soffrono
profondamente per il nostro divertimento.
Poiché gli scimpanzé e gli
orango che si esibiscono sono individui giovani (gli adulti sono
troppo grossi, forti e potenzialmente pericolosi), la gente ha
l’impressione che queste scimmie antropomorfe siano piccole,
graziose e tenere. La gente non può capire e avere il concetto
di quanto possente e maestoso sia uno di questi animali da
adulto. Ed è proprio questa immagine non veritiera che mantiene
il traffico per l’acquisto e la vendita di giovani piccoli
scimpanzé come animali da compagnia.
4) L’uso degli scimpanzé
nell’intrattenimento costituisce una minaccia per le popolazioni
selvatiche?
Molti non sanno che gli
scimpanzé sono minacciati di estinzione, come tutte le altre
scimmie antropomorfe – gorilla, orango e bonobo.
Molto spesso, nei Paesi in
cui la
CITES (Convenzione Internazionale per il traffico di
specie esotiche) non è stata ratificata o non è rispettata, gli
scimpanzé usati per l’intrattenimento sono quelli nati in
natura. Pertanto l’uso degli scimpanzé e delle altre grandi
scimmie nell’industria dello spettacolo aggrava la già
compromessa situazione.
Molti di questi argomenti
sono validi anche per l’uso di altri animali esotici, quali ad
esempio i leoni, le tigri, gli elefanti e gli orsi. In
particolare, se consideriamo le nuove capacità dell’animazione
elettronica e di altre immagini computerizzate, non c’è davvero
nessuna giustificazione per costringere queste incredibili
creature a soffrire per il nostro divertimento e guadagno.
Spero che vi unirete al
crescente numero di aziende che rifiutano di approvare o
contribuire a questo incivile uso improprio di creature che sono
esposte al nostro sfruttamento proprio perché sono così simili a
noi.
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Photo © Mark Schoonvliet |
BUON ANNO A TUTTI
anche da parte di Bingo
Dal centro olandese per
primati AAP, Mark Schoonvliet ci informa che Bingo sta bene: in
questo periodo frequenta spesso la zona riscaldata e condivide
sempre il suo tempo con lo scimpanzé Jim. Se pensiamo che Bingo
ha vissuto per trenta anni in totale isolamento siamo felici ed
orgogliosi di saperlo in compagnia di altri scimpanzé e
sapientemente seguito da Mark.
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