ALTRI ANIMALI: ANNO SELEZIONATO 2007

ALTRI ANIMALI

 

UMANITA'

Gorilla
©AfricaNews

Nella Repubblica Democratica del Congo i ribelli si sono ri-impadroniti del riserva dei gorilla del Parco Nazionale di Virunga dopo pesanti scontri armati con l’esercito, lasciando i gorilla di montagna completamente indifesi

Fonte: http://www.africanews.com/site/list_messages/12510
Questa ultima mossa dei ribelli seguaci del Generale Laurent Nkunda ha suscitato nuove paure per la sicurezza di questa specie in grave pericolo. Dal quartier generale del parco, a Rumangabo, si sono infatti uditi bombardamenti e pesanti sparatorie.

Lo scontro tra i ribelli e l’esercito dura dal 3 Settembre; la ricerca dei gorilla e il loro monitoraggio si è a soli 18 esemplari a Jomba. Fino alla scorsa settimana la situazione sembrava essersi calmata, e la guardia forestale –rangers- faceva pressione per rientrare nel percorso dei gorilla di montagna. A causa dell’intensificazione del conflitto, tuttavia, la guardia forestale, provocata dai ribelli al confronto, è stata costretta ad abbandonare Jomba...

The World Conservation Union

Primati in pericolo
Cresce la minaccia di estinzione per i parenti più stretti dell’uomo

www.iucn.org. Hainain, Cina, 26 ottobre, 2007 - I parenti più stretti dell’uomo (antropomorfe, scimmie, lemuri ed altri primati) stanno subendo una minaccia senza precedenti a causa della distruzione delle foreste tropicali, del traffico illegale di specie selvatiche e della caccia per il commercio delle loro carni, con il 29 % di tutte le specie in pericolo di estinzione, secondo un nuovo rapporto del Primate Specialis Group della Commissione sulla Sopravvivenza delle Specie (SSC) della IUCN e della Società Internazionale di Primatologia (IPS), in collaborazione con Conservation International (CI).

Con il titolo di Primates in Peril: The World’s Most Endangered Primates 2006-2007 il rapporto, compilato da 60 esperti provenienti da 21 Paesi, avverte che la mancata risposta alle incalzanti minacce, ora aggravate dai cambiamenti climatici, porterà alle prime estinzioni di primati da più di un secolo. Inoltre, 114 delle 394 specie di primati presenti nel mondo sono nella Lista Rossa della IUCN in quanto minacciate di estinzione.

Cacciatori uccidono i primati per cibarsene o per commerciare le carni, trafficanti li catturano per venderli vivi, taglialegna, contadini e land-developers distruggono il loro habitat. Una specie, il colobo rosso di Miss Waldron della Costa d’Avorio e del Ghana, si presume già estinta, mentre il langur dalla testa dorata del Vietnam e lo gibbone di Hainan della Cina, sono nella dozzina. Il loris delle Piane di Horton dello Sri Lanka è stato avvistato solo 4 volte dal 1937.

“Tutti i membri sopravvissuti di queste 25 specie potrebbero tranquillamente essere contenuti in un solo campo di calcio, ecco quanti pochi ne rimangono al mondo”, dice R. A. Mittermeier, presidente del Primate Specialis Group dello IUCN/SSC. “La situazione peggiore è in Asia dove la distruzione della foresta tropicale, la caccia e il commercio di scimmie mette alcune specie a fortissimo rischio. Perfino le specie appena scoperte sono gravemente minacciate dalla riduzione del loro ambiente naturale e potrebbero presto scomparire”.

Specie “simbolo” e nostri parenti più stretti, i primati non umani sono importanti per l’equilibrio dei loro ecosistemi. Attraverso la dispersione dei semi ed altre interazioni con il loro ambiente i primati contribuiscono a preservare piante ed animali che compongono le foreste della Terra.

La lista dei 25 primati maggiormente in pericolo, compilata al XXI Congresso della Società Internazionale di Primatologia ad Entebbe, in Uganda, conteneva simili valutazioni nel 2000, 2002 e 2004. Otto dei primati dell’ultima lista, incluso l’Orango di Sumatra in Indonesia e il Gorilla Cross River del Camerun e della Nigeria, erano presenti anche nelle tre precedenti. Sei altre specie sono incluse per la prima volta, compreso il tarsio indonesiano recentemente scoperto e non ancora ufficialmente nominato.

Sia il Madagascar che il Vietnam hanno 4 specie di primati sulla nuova lista, l’Indonesia ne ha 3 seguita da Sri Lanka, Tanzania, Costa d’Avorio, Ghana e Colombia con due specie ognuna. Una specie l’hanno Cina, Camerun, Guinea Equatoriale, Kenya, Nigeria, Myanmar, Bangladesh, India, Perù, Venezuela ed Ecuador. Alcuni primati della lista sono presenti in più di un Paese.

Dal punto di vista regionale, la lista include 11 specie asiatiche, 7 africane, 4 del Madagascar, e 3 del Sud America, mostrando che i primati non umani sono minacciati ovunque essi vivano.

Tutti i 25 primati della lista 2006-2008 si trovano nelle aree del mondo più critiche per la biodiversità – 34 regioni ad alta priorità identificate da CI che coprono solo il 2.3 % del suolo mondiale ma ospitano ben oltre il 50% di tutta la diversità della flora e della fauna terrestri. Otto tra le zone critiche sono considerate di massima priorità per la sopravvivenza dei primati più a rischio: Indo-Burma, Madagascar e isole dell’Oceano Indiano, arcipelago delle Sonda, afromontano orientale, foreste costiere dell’Africa orientale, foreste guineane dell’africa occidentale, foresta atlantica del Brasile, foreste dell’India occidentale e Sri Lanka.

Secondo il rapporto, la perdita dell’habitat a causa dell’abbattimento delle foreste tropicali per l’agricoltura, per il commercio di legname e per la raccolta di legna da ardere continua ad essere il fattore principale alla base del declino del numero di primati. La deforestazione tropicale, inoltre, emette il 20% di tutti i gas serra che sono alla base dei cambiamenti climatici, un valore superiore alla emissione di tutte le auto, camion, treni e aeroplani del mondo messi insieme. E ancora, il cambiamento del clima sta alterando gli habitat di molte specie, lasciando sempre più vulnerabili all’estinzione quelle con range più ristretti.

“La tutela delle rimanenti foreste tropicali può salvare i primati e le altre specie a rischio ed evitare che ulteriori emissioni di CO2 vadano in atmosfera a surriscaldare il clima” ha notato Russell Mittermeier.

La caccia di sussistenza e per scopi commerciali è un’altra delle maggiori minacce alla sopravvivenza dei primati, soprattutto in Africa e in Asia. Anche la cattura di esemplari vivi per il traffico di animali da compagnia rappresenta una seria minaccia, in particolare per le specie asiatiche.

La lista 2006-2008 si sofferma sulla gravità della minaccia complessiva piuttosto che sui semplici numeri. Alcuni primati nella lista, come l’Orango di Sumatra, sono ancora riportati in numero di poche migliaia ma stanno scomparendo ad un tasso più veloce di altri primati. Altri sono stati scoperti solo recentemente ma il loro numero ridotto e l’estensione limitata li rendono particolarmente vulnerabili alla distruzione dell’habitat ed ad altre minacce.

I 25 primati a maggior rischio di estinzione ed i Paesi in cui si trovano:

Greater bamboo lemur (Prolemur simus)
Madagascar

Sahamalaza Peninsula sportive lemur (Lepilemur sahamalazensis)
Madagascar

White-collared lemur (Eulemur albocollaris)
Madagascar

Cross River gorilla (Gorilla gorilla diehli)
Nigeria, Cameroon

Silky sifaka (Propithecus candidus)
Madagascar

Rondo dwarf galago (Galagoides rondoensis)
Tanzania

Roloway monkey (Cercopithecus diana roloway)
Ivory Coast, Ghana

Miss Waldron’s red colobus (Procolobus badius)
Ivory Coast, Ghana

Tana River red colobus (Procolobus rufomitratus)
Kenya

Pennant’s red colobus (Procolobus pennantii pennantii)
Equatorial Guinea (Island of Bioko)

Kipunji (Rungwecebus kipunji)
Tanzania

Brown-headed spider monkey (Ateles fusciceps)
Colombia, Ecuador

Variegated spider monkey (Ateles hybridus)
Colombia, Venezuela

Western Hoolock gibbon (Hoolock hoolock)
Bangladesh, India, Myanmar

Peruvian yellow-tailed woolly monkey (Oreonax flavicauda)
Peru

Western purple-faced langur (Semnopithecus vetulus nestor)
Sri Lanka

Horton Plains slender loris (Loris tardigradus nycticeboides)
Sri Lanka

Siau Island tarsier (Tarsius sp.)
Indonesia

Pig-tailed langur (Simias concolor)
Indonesia (Mentawai Islands)

Golden-headed langur (Trachypithecus poliocephalus poliocephalus)
Vietnam

Delacour’s langur (Trachypithecus delacouri)
Vietnam

Tonkin snub-nosed monkey (Rhinopithecus avunculus)
Vietnam

Grey-shanked douc (Pygathrix cinerea)
Vietnam

Sumatran orangutan (Pongo abelii)
Indonesia (Sumatra)

Hainan black-crested gibbon (Nomascus hainanus)
China (Hainan Island)

 

2007 ChimpanZoo Conference
WHEN APES AND HUMANS COMMUNICATE
10-13 ottobre
Sedgwick County Zoo in Wichita, Kansas, USA

Fondato nel 1984, ChimpanZoo è un programma di ricerca internazionale dedicato allo studio di scimpanzé in cattività presso zoo e altre strutture simili. Circa 200 scimpanzé sono coinvolti nel programma che è il più ampio mai condotto su antropomorfe in cattività. Formati dagli zoo associati e dal Jane Goodall Institute, studenti, custodi e volontari raccolgono osservazioni comportamentali e lavorano con i responsabili degli zoo per migliorare le condizioni di vita degli scimpanzé in cattività e compararle con i loro comportamenti allo stato libero.

I risultati degli studi sono pesentati annualmente in una conferenza che, il prossimo 10 ottobre, si terrà in Kansas al Sedgwick County Zoo. Quest'anno, ospite della ChimpanZoo conference sarà il neurologo italiano Carlo Alberto Tassinari, professore ordinario e direttore della Divisione di Neurologia dell'Ospedale Bellaria dell'Università di Bologna.

ANCHE TELE2 NON RIESCE A TROVARE NULLA DI MEGLIO CHE AMMAESTRARE UNO SCIMPANZE'

La società telefonica TELE2 ha lanciato in tutta Europa la sua nuova campagna pubblicitaria usando uno scimpanzé addestrato a scimmiottare atteggiamenti umani e ad esibirsi con una palla. Invitiamo anche voi a lamentare, scrivendo a TELE2, la scelta inopportuna, diseducativa e capziosa di una pubblicità basata, come afferma Jane Goodall, su un incivile uso improprio di creature che sono esposte al nostro sfruttamento proprio perché sono così simili a noi.

1) Come avviene l’addestramento degli scimpanzé?

Essi vengono separati dalle madri in giovanissima età: ciò è profondamente tragico perché in natura un piccolo di scimpanzé vive con la sua famiglia per almeno otto anni. Inoltre, gli addestratori richiedono soggetti obbedienti e benché sia possibile addestrare gli animali usando solo gentilezza, ricompensa e premio, ciò richiede quel tempo e quella pazienza che semplicemente mancano nel rapido mondo dello show-business. Molti addestratori ammettono di picchiare i loro artisti durante l’addestramento. In molti casi gli abusi sono orrendi.

2) Cosa accade agli scimpanzé artisti quando raggiungono la pubertà?

Quando hanno circa sei-otto anni diventano naturalmente più difficili da gestire. Per renderli più docili, gli addestratori possono estrarre loro i denti o mettere sotto i vestiti collari a shock elettrico. Più spesso, quando gli artisti non sono più domabili, vengono scartati ed è sempre più difficile trovar loro una sistemazione decente.

Come i bambini, i piccoli di scimpanzé imparano osservando gli adulti ed imitando il loro comportamento. Essi apprendono in un contesto sociale, per questo individui che non hanno la possibilità di crescere in un gruppo normale, non solo non riescono ad imparare i loro comportamenti naturali, ma tendono a mostrare comportamenti anomali. Questi scimpanzé non vengono accettati da nessuno zoo qualificato. Essi tendono a non inserirsi in gruppi preesistenti e, a meno che non vengano accolti in uno dei rari santuari per maltrattati, gli scimpanzé sono destinati inevitabilmente a finire i loro giorni in zoo non qualificati di infimo ordine o ad essere soppressi mediante eutanasia.

3) L’uso degli scimpanzé per l’intrattenimento e la pubblicità aiuta la gente ad apprezzarli di più?

L’uso degli scimpanzé per la pubblicità è profondamente in contrasto con la vita e le abitudini normali dell’individuo e crea conoscenze terribilmente sbagliate su queste incredibili creature.

Ma lo sapevate che il sorriso degli scimpanzé così spesso mostrato in TV è in realtà una espressione di paura? Questi artisti addestrati soffrono profondamente per il nostro divertimento.

Poiché gli scimpanzé e gli orango che si esibiscono sono individui giovani (gli adulti sono troppo grossi, forti e potenzialmente pericolosi), la gente ha l’impressione che queste scimmie antropomorfe siano piccole, graziose e tenere. La gente non può capire e avere il concetto di quanto possente e maestoso sia uno di questi animali da adulto. Ed è proprio questa immagine non veritiera che mantiene il traffico per l’acquisto e la vendita di giovani piccoli scimpanzé come animali da compagnia.

4) L’uso degli scimpanzé nell’intrattenimento costituisce una minaccia per le popolazioni selvatiche?

Molti non sanno che gli scimpanzé sono minacciati di estinzione, come tutte le altre scimmie antropomorfe – gorilla, orango e bonobo.

Molto spesso, nei Paesi in cui la CITES (Convenzione Internazionale per il traffico di specie esotiche) non è stata ratificata o non è rispettata, gli scimpanzé usati per l’intrattenimento sono quelli nati in natura. Pertanto l’uso degli scimpanzé e delle altre grandi scimmie nell’industria dello spettacolo aggrava la già compromessa situazione.

Molti di questi argomenti sono validi anche per l’uso di altri animali esotici, quali ad esempio i leoni, le tigri, gli elefanti e gli orsi. In particolare, se consideriamo le nuove capacità dell’animazione elettronica e di altre immagini computerizzate, non c’è davvero nessuna giustificazione per costringere queste incredibili creature a soffrire per il nostro divertimento e guadagno.

ADI- Animal Defenders International

Bandire gli esperimenti sui primati:
obiettivo storico al Parlamento Europeo

7 settembre 2007
L’adozione della Dichiarazione è il più importante traguardo sui test animali da oltre dieci anni.

Questa settimana 433 Membri del Parlamento Europeo (MEP) hanno firmato una Dichiarazione Scritta per sollecitare con urgenza la cessazione di tutti gli esperimenti sulle antropomorfe e su scimmie catturate in natura e definire un piano per bandire gli esperimenti sui primati in tutta Europa.

La Dichiarazione, promossa da Animal Defenders International (ADI), è stata adottata dalla sessione del Parlamento di Strasburgo, ed ora la Commissione Europea produrrà un piano d’azione...

1° SETTEMBRE
INTERNATIONAL PRIMATE DAY

Le dichiarazioni alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, al Parlamento Europeo, al Parlamento del Regno Unito in occasione dell'istituzione della Giornata Internazionale dedicata ai Primati (1 settembre 2006), organizzata dal gruppo promotore dei diritti animali “Animal Defenders International” (ADI), presentate contemporaneamente, istanze in cui si sollecita la cessazione degli esperimenti sui primati non-umani.

1° SETTEMBRE
INTERNATIONAL PRIMATE DAY

In occasione della giornata internazionale 2007 dedicata alla conoscenza ed alla tutela dei primati vi suggeriamo una visita alla mostra "LA SCIMMIA NUDA" al Museo di Scienze Naturali di Trento.


Cozy con Eugene Cussons
©JGI Chimpanzee Eden

COZY VISTO DA GABRIELE SALARI

L'articolo di Gabriele Salari pubblicato su Il Venerdì di Repubblica (3/8/07) dedicato allo scimpanzé Cozy che, grazie al nostro intervento, alla CITES del Corpo Forestale dello Stato e, soprattutto, al Santuario "JGI Chimpanzee Eden" in Sud Africa, vive in semi-libertà dopo anni di cattività in una angusta e minima gabbia all'interno di un camper della periferia marchigiana.

 

CONGO: GORILLA IN PERICOLO

Agenzia Stampa delle Nazioni Unite (New York) - 1 Agosto 2007

I vertici dell'Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura) hanno suonato il campanello d'allarme oggi sul destino dei gorilla di montagna che vivono in un parco nazionale al nord-est del Congo, dopo il ritrovamento di quattro gorilla uccisi il mese scorso.
Sette gorilla sono stati sparati e uccisi quest'anno, più che durante il conflitto che ha lacerato la regione dei Grandi Laghi dell'Africa alla fine degli anni '90, inducendo il direttore generale dell'UNESCO
Koïchiro Matsuura a sollecitare l'introduzione, da parte delle autorità congolesi, di provvedimenti immediati per porre fine a questo sterminio.

[Matsuura] ha anche annunciato che una missione unificata da parte del "World Heritage Centre" dell'Unesco e della "World Conservation Union" (WCU) è in partenza per la Republica Democratica del Congo per investigare sui motivi di questa ondata omicida.

In uno degli ultimi attacchi, probabilmente nella notte del 22 di luglio, quattro gorilla -un maschio "silverback" e tre femmine- sono stati uccisi vicino Bukima. Attualmente si danno per dispersi altri
due gorilla, una femmina con il figlio.
"La scomparsa di questi gorilla non solo rappresenta una tragedia per la preservazione della specie, ma anche la perdita di una importante fonte di reddito per le comunità locali", ha detto Matsuura in una
conferenza stampa tenuta al quartier generale dell'Unesco a Parigi.
Le uccisioni quest'anno sono state concentrate nella parte sud del parco nazionale di Virunga, vicino al confine con Uganda e Ruanda.
Il Parco di Virunga è stato inserito nel 1979 nella "Lista del Patrimonio dell'Umanità" per la sua grandiosa natura intatta, ma le decimazioni dei gorilla ne hanno spostato il nome nella categoria del
"Patrimonio dell'Umanit in pericolo".


Bingo con Freddy, a destra e Jim al centro
©Carolien Hoogenhout

Cresce la famiglia di Bingo

Certamente ricorderete Bingo, lo scimpanzé che per oltre trenta anni aveva vissuto in totale isolamento in un giardino comunale a Livorno. Dopo esserci occupati di lui ed averlo trasferito nel centro di recupero specializzato AAP in Olanda, Bingo poté finalmente incontrare per la prima volta i suoi simili e condividere il tempo con Jim. Oggi ai due scimpanzé si è aggiunto Freddy, un vecchio scimpanzé proveniente da un circo tedesco.

 

 

La tolleranza sociale favorisce i bonobo, rispetto agli scimpanzé, nelle attività cooperative.
Science Daily

Science Daily. - In esperimenti mirati ad approfondire le nostre conoscenze sull'evoluzione del comportamento cooperativo, i ricercatori hanno scoperto che i bonobo, parenti particolarmente socievoli degli scimpanzé, grazie alla loro tendenza a cooperare, hanno più successo degli scimpanzé nel procacciarsi cibo, anche se gli scimpanzé nella foresta mostrano un forte comportamento di cooperazione durante la caccia.
Il lavoro suggerisce che alcune tendenze sociali o emozioni che in alcune circostanze sono adattive - come l'aggressione durante la competizione per l'accoppiamento - possono in altre circostanze, in particolare negli scimpanzé, ostacolare la capacità a risolvere i problemi, come ad esempio nel dividersi le risorse alimentari. I risultati sono apparsi online sui resoconti di Current Biology, pubblicati da Cell Press, in data 8 marzo. Mettendo a confronto l'abilità dei bonobo e degli scimpanzé a cooperare per la ricerca del cibo, i ricercatori hanno avanzato due ipotesi. La prima, la cosiddetta "ipotesi della reattività emozionale", sostiene che i bonobo cooperano più efficacemente, grazie alla più volte riscontrata tolleranza tra loro rispetto agli scimpanzé. La seconda ipotesi, al contrario, sostiene che sono gli scimpanzé a cooperare con più successo grazie alla loro nota abilità di cacciare insieme in natura.
I ricercatori hanno rilevato che, in conformità con la prima ipotesi, i bonobo sono più tolleranti tra loro e mostrano maggiori capacità di alimentarsi in modo cooperativo rispetto agli scimpanzé. Ad esempio, e' molto più probabile che due bonobo mangino entrambi da un unico contenitore - invece che da due - che due scimpanzé facciano la stessa cosa.
Nelle stesse circostanze i bonobo, inoltre, mostrano un comportamento significativamente più "sociosessuale" e giocoso rispetto agli scimpanzé. In vari esperimenti attinenti a questa sfera, i bonobo si sono dimostrati ancora una volta più cooperativi degli scimpanzé (ad esempio nel tirare una corda e a spartirsi cibo non facilmente divisibile).
Tali osservazioni sono conformi alla "ipotesi della reattività emozionale" perché potenzialmente riflettono la maggiore abilità dei bonobo a tollerarsi reciprocamente durante l'approvvigionamento. I riscontri, dunque, smentiscono l'"ipotesi della caccia" che prevede che gli scimpanzé - grazie alla loro abilità a cacciare insieme- siano avvantaggiati rispetto ai bonobo nell' approvvigionamento di gruppo anche quando il cibo è difficilmente condivisibile.
Gli autori segnalano l'importanza di queste nuove scoperte perché forniscono un paragone scientifico sulla tolleranza sociale e sulla cooperazione di due specie molto vicine tra di loro accrescendo la nostra comprensione di come il comportamento sociale si sia evoluto nei primati. I risultati suggeriscono altresì che un modo in cui si può sviluppare la capacità di risolvere i problemi e' attraverso la selezione evolutiva dei sistemi emozionali, come quelli che controllano la paura e l'aggressione.

Fonte: http://www.sciencedaily.com/releases/2007/03/070308121928.htm.

 

 

Gli Stati Uniti proibiscono l’allevamento degli scimpanzé per la ricerca scientifica
Reuters /24 Maggio, 2007/ By Will Dunham

(Reuters 24 Maggio, 2007) By Will Dunham. - L’U.S. National Institute of Health (NIH), che appoggia una varietà di studi biochimici sugli animali, cesserà l’allevamento degli scimpanzé, di proprietà del governo, per le ricerche, un grande passo in avanti applaudito dai difensori dei diritti degli animali.

 

 

SI REALIZZA IL SOGNO DI DIAN FOSSEY, IN AUMENTO GORILLA DI MONTAGNA

(AGI/REUTERS) - Nairobi, 20 apr. - Sta diventando realtà il sogno di Dian Fossey. Grazie a un decennio di sforzi per fronteggiarne l'estinzione, sono in aumento i gorilla di montagna, i primati ai quali l'appassionata etologa dedicò anni di studio. Dall'ultimo censimento risultano esser 340 i gorilla di montagna che vivono nel Parco nazionale di Bwindi, la montagnosa foresta pluviale dove si nasconde circa la meta' degli ultimi esemplari di gorilla di montagna.

Si tratta del 12 per cento in piu del decennio passato, segnala il Wwf che da tempo collabora con le autorità locali nella lotta alla loro estinzione. "Un dato straordinario", ha commentato Marc Languy, componente del programma Wwf per l'Africa orientale. Se molto è stato fatto, ancora non è abbastanza. In tutto il mondo si contano attualmente circa 720 gli esemplari di gorilla di montagna. E rimane ancora molto da fare per salvaguardare la loro sopravvivenza. Le scimmie antropomorfe maggiormente minacciate di estinzione tutto il mondo vivono sparpagliati sulla catena vulcanica di Virungo, le montagne coperte da una fitta vegetazione tropicale a cavallo tra Uganda, Rwanda e Repubblica Democratica del Congo. Generalmente piuttosto socievoli, tali primati (gli unici gorilla che vivono a 2000-4000 m. sopra il livello del mare) costituiscono un'attrazione unica per le migliaia di turisti che ogni anno sborsano centinaia di dollari e rischiano la vita pur di intraverderli.
(AGI) Bia 201539 APR 07

http://cooperazione.agi.it/news.pl?doc=200704201539-1055-RT1-CRO-0-CO02&page=1&id=cooperazione.altre

 

The New York Times
Tra gli scimpanzé l’origine dell’etica
di NICHOLAS WADE

Alcuni animali sono sorprendentemente sensibili. Alcuni scimpanzé, animali incapaci di nuotare, sono annegati nel tentativo di portare soccorso ai loro simili. Alcune scimmie rhesus alle quali era stata offerta l’opportunità di procurarsi del cibo tirando una catena che avrebbe inferto una scossa elettrica a una di loro, hanno preferito digiunare piuttosto per molti giorni.

Secondo alcuni biologi questi ed altri comportamenti sarebbero i segni precursori del senso etico, che se avesse origine da regole comportamentali derivanti dall’evoluzione, sarebbe materia di studio di biologi, e non a filosofi o teologi.

La prima diatriba risale al 1975 quando il biologo Edward O. Wilson suggerì nel suo libro “Sociobiologia” che “è giunto il momento di togliere provvisoriamene l’etica dalla sfera di pertinenza dei filosofi per passarla ai biologi”. Da allora sono stati fatti grandi passi avanti.

Versione inglese al link:

 

Le Isole Baleari riconoscono i diritti delle GRANDI SCIMMIE
Madrid, Spagna 10 Aprile

Il parlamento delle isole Baleari ha riconosciuto i 'diritti fondamentali' delle grandi scimmie antropomorfe, dopo che lo stesso progetto era stato presentato al parlamento nazionale lo scorso anno. Il parlamento regionale, secondo quanto si apprende, ha approvato recentemente un ''disegno non di legge'' presentato dai Verdi e dal partito di estrema sinistra Izquierda Unida (IU) facendo suo il 'Progetto Grandi Scimmie' che chiede di riconoscere i ''diritti fondamentali'', fra cui quello ad una vita degna e protetta, di Orangutan, Bonobo, Scimpanzé' e Gorilla che condividono con l'uomo oltre il 97% del patrimonio genetico. ''Il parlamento delle Baleari è il primo parlamento al mondo ad approvare il 'Progetto Grandi Scimmie''' dice all'Ansa il segretario generale dell'iniziativa Pedro Pozas il quale denuncia invece ''la paralisi totale'' del progetto a livello nazionale. Probabilmente, dice, per ''la paura'' del premier Jose Luis Zapatero a scontrarsi con i settori conservatori e cattolici su tale tema in un momento politico delicato. Per superare questo stallo il 'Progetto Grandi Scimmie' ha lanciato una campagna internazionale attraverso Internet per chiedere di far pressione sul Partito socialista (Psoe) affinché rimetta in marcia l'iter parlamentare.

(ANSA) GEL


Photo©

LA SCIMMIA NUDA
Storia naturale dell'Umanità
Museo Tridentino
Trento 5 aprile 2007

Si inaugura il 5 aprile la mostra "La scimmia nuda. Storia naturale dell'Umanità" al Museo Tridentino di Trento, patrocinata dal Jane Goodall Institute Italia; un evento divulgativo di estremo interesse che fa luce sul nostro percorso evolutivo e sul nostro essere e ci invita ad una maggiore conoscenza delle Grandi Scimmie, gli animali a noi più simili, che rischiano l'imminente estinzione. Il futuro è nelle mani dei giovani e questa mostra è un'occasione importante per chiarirsi le idee.

 

 

Disboscamento illegale. Indonesia minaccia orango

ANSA AMBIENTE 12 FEBBRAIO 2007
(ANSA) - ROMA - L'abbattimento illegale degli alberi sta distruggendo le foreste tropicali dell'Asia Sud-Orientale ben più rapidamente di quanto temuto, con terribile effetto sugli orango e altri animali selvatici. Il dato è emerso durante l'ultimo vertice Unep (programma ambientale delle Nazioni Unite) a Nairobi. Senza un'azione urgente, il 98% delle rimanenti foreste sulle isole di Sumatra e il Borneo potrebbero sparire entro il 2022, con gravi conseguenze per la popolazione locale e la fauna selvatica compreso i rinoceronti, le tigri e gli elefanti. ''La situazione ora è acuta per gli orango'', afferma il rapporto degli esperti del Programma delle Nazioni Unite per l' Ambiente (UNEP). ''Il veloce tasso di rimozione degli alberi da alimento, l'uccisione degli orango spostati dal disboscamento e dallo sviluppo della piantagione, e la frammentazione della restante foresta intatta, costituisce un'emergenza di tutela ambientale''. L'Indonesia ha fatto anche una richiesta affinché i consumatori occidentali rifiutino il legname di contrabbando: ''Stiamo facendo appello oggi alla coscienza del mondo intero: non comprare il legno non certificato'', ha detto Rachmat Witoelar, Ministro dell'ambiente dell'Indonesia, a margine del vertice ONU sull'ambiente in Kenya.

Più del 73% dello sfruttamento del legno in Indonesia è selvaggio, e indici di commercio illegale di legno sono stati registrati in 37 dei 41 parchi nazionali del paese, secondo il rapporto dell'Unep intitolato ''L'ultimo combattimento dell' orango: stato d'urgenza''. Si ritiene, inoltre, da 45.000 a 69.000 il numero degli orango nel Borneo, e a 7.300 esemplari a Sumatra, cioe' un ribasso del 91% della popolazione rispetto all'inizio del ventesimo secolo. Come il panda in Cina, l'orango nell'Indonesia è considerato come un simbolo delle specie minacciate nel paese. ''Le popolazioni degli orango sono seriamente colpite quando la loro foresta è distrutta o tagliata e spesso sono anche uccisi per la loro carne o per proteggere nuove culture'', denuncia il rapporto, che rileva che il traffico degli orango fuori dell' Indonesia è' largamente diffuso come ''un sottoprodotto del commercio del legno''. (ANSA I82-GU)


Cozy con Eugene Cussons
Photo© JGI Chimpanzee Eden

COZY AL JGI CHIMPANZEE EDEN

Procede molto bene la riabilitazione di Cozy, lo scimpanzé di 9 anni che abbiamo trasferito nel Santuario JGI in Sud Africa e che in Italia viveva rinchiuso in una gabbia in un camper.

Al suo arrivo non riusciva a muoversi bene, non avendo prima avuto la possibilità di arrampicarsi e muoversi in uno spazio adeguato (ricordiamo che la sua gabbia misurava cm. 100x100x120). Ora, nella Riserva Naturale di Umhloti, Cozy si arrampica su tutti gli alberi fino a 10 metri. E pensare che all’inizio aveva una grandissima paura dell’altezza tanto che gli operatori del santuario dovevano arrampicarsi insieme a lui. I due giovani scimpanzé con lo stesso triste passato, gli stanno sempre dietro e lui, da buon fratello maggiore, si comporta come un vero maschio Alfa.


Photo© JGI

CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEGLI SCIMPANZE' IN PUBBLICITA'
messaggio di Jane Goodall

La società SEAT Pagine Gialle S.p.A. continua a far pubblicità a Pagine Bianche usando degli scimpanzé. Le nostre e le vostre lettere di protesta sono ignorate. Jane Goodall ha scritto a Pagine Gialle spiegando loro perché è ingiusto e scorretto usare degli scimpanzé in pubblicità (e in genere per l'intrattenimento).
Anche la sua lettera è stata ignorata.

 

 

 

 
 

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