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ALTRI ANIMALI: ANNO SELEZIONATO 2007
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ALTRI ANIMALI |
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UMANITA' |
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©AfricaNews
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Nella Repubblica Democratica del Congo i
ribelli si sono ri-impadroniti del riserva dei gorilla del Parco
Nazionale di Virunga dopo pesanti scontri armati con l’esercito,
lasciando i gorilla di montagna completamente indifesi
Fonte:
http://www.africanews.com/site/list_messages/12510
Questa ultima mossa dei ribelli seguaci del Generale Laurent
Nkunda ha suscitato nuove paure per la sicurezza di questa
specie in grave pericolo. Dal quartier generale del parco, a
Rumangabo, si sono infatti uditi bombardamenti e pesanti
sparatorie.
Lo scontro tra i ribelli e
l’esercito dura dal 3 Settembre; la ricerca dei gorilla e il
loro monitoraggio si è a soli 18 esemplari a Jomba. Fino alla
scorsa settimana la situazione sembrava essersi calmata, e la
guardia forestale –rangers- faceva pressione per rientrare nel
percorso dei gorilla di montagna. A causa dell’intensificazione
del conflitto, tuttavia, la guardia forestale, provocata dai
ribelli al confronto, è stata costretta ad abbandonare Jomba...
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Primati in pericolo
Cresce la minaccia di estinzione per i parenti più stretti
dell’uomo
www.iucn.org. Hainain,
Cina, 26 ottobre, 2007 - I parenti più stretti dell’uomo
(antropomorfe, scimmie, lemuri ed altri primati) stanno subendo
una minaccia senza precedenti a causa della distruzione delle
foreste tropicali, del traffico illegale di specie selvatiche e
della caccia per il commercio delle loro carni, con il 29 % di
tutte le specie in pericolo di estinzione, secondo un nuovo
rapporto del Primate Specialis Group della
Commissione sulla Sopravvivenza delle Specie (SSC) della IUCN e
della Società Internazionale di Primatologia (IPS), in
collaborazione con Conservation International
(CI).
Con il titolo di
Primates in Peril: The World’s Most Endangered Primates
2006-2007 il rapporto, compilato da 60 esperti provenienti da 21
Paesi, avverte che la mancata risposta alle incalzanti minacce,
ora aggravate dai cambiamenti climatici, porterà alle prime
estinzioni di primati da più di un secolo. Inoltre, 114 delle
394 specie di primati presenti nel mondo sono nella Lista Rossa
della IUCN in quanto minacciate di estinzione.
Cacciatori uccidono i primati
per cibarsene o per commerciare le carni, trafficanti li
catturano per venderli vivi, taglialegna, contadini e
land-developers distruggono il loro habitat. Una specie,
il colobo rosso di Miss Waldron della Costa d’Avorio e del
Ghana, si presume già estinta, mentre il langur dalla testa
dorata del Vietnam e lo gibbone di Hainan della Cina, sono nella
dozzina. Il loris delle Piane di Horton dello Sri Lanka è stato
avvistato solo 4 volte dal 1937.
“Tutti i membri sopravvissuti
di queste 25 specie potrebbero tranquillamente essere contenuti
in un solo campo di calcio, ecco quanti pochi ne rimangono al
mondo”, dice R. A. Mittermeier, presidente del Primate
Specialis Group dello IUCN/SSC. “La situazione peggiore
è in Asia dove la distruzione della foresta tropicale, la caccia
e il commercio di scimmie mette alcune specie a fortissimo
rischio. Perfino le specie appena scoperte sono gravemente
minacciate dalla riduzione del loro ambiente naturale e
potrebbero presto scomparire”.
Specie “simbolo” e nostri
parenti più stretti, i primati non umani sono importanti per
l’equilibrio dei loro ecosistemi. Attraverso la dispersione dei
semi ed altre interazioni con il loro ambiente i primati
contribuiscono a preservare piante ed animali che compongono le
foreste della Terra.
La lista dei 25 primati
maggiormente in pericolo, compilata al XXI Congresso della
Società Internazionale di Primatologia ad Entebbe, in Uganda,
conteneva simili valutazioni nel 2000, 2002 e 2004. Otto dei
primati dell’ultima lista, incluso l’Orango di Sumatra in
Indonesia e il Gorilla Cross River del Camerun e della Nigeria,
erano presenti anche nelle tre precedenti. Sei altre specie sono
incluse per la prima volta, compreso il tarsio indonesiano
recentemente scoperto e non ancora ufficialmente nominato.
Sia il Madagascar che il
Vietnam hanno 4 specie di primati sulla nuova lista, l’Indonesia
ne ha 3 seguita da Sri Lanka, Tanzania, Costa d’Avorio, Ghana e
Colombia con due specie ognuna. Una specie l’hanno Cina,
Camerun, Guinea Equatoriale, Kenya, Nigeria, Myanmar, Bangladesh,
India, Perù, Venezuela ed Ecuador. Alcuni primati della lista
sono presenti in più di un Paese.
Dal punto di vista regionale,
la lista include 11 specie asiatiche, 7 africane, 4 del
Madagascar, e 3 del Sud America, mostrando che i primati non
umani sono minacciati ovunque essi vivano.
Tutti i 25 primati della
lista 2006-2008 si trovano nelle aree del mondo più critiche per
la biodiversità – 34 regioni ad alta priorità identificate da CI
che coprono solo il 2.3 % del suolo mondiale ma ospitano ben
oltre il 50% di tutta la diversità della flora e della fauna
terrestri. Otto tra le zone critiche sono considerate di massima
priorità per la sopravvivenza dei primati più a rischio:
Indo-Burma, Madagascar e isole dell’Oceano Indiano, arcipelago
delle Sonda, afromontano orientale, foreste costiere dell’Africa
orientale, foreste guineane dell’africa occidentale, foresta
atlantica del Brasile, foreste dell’India occidentale e Sri
Lanka.
Secondo il rapporto, la
perdita dell’habitat a causa dell’abbattimento delle foreste
tropicali per l’agricoltura, per il commercio di legname e per
la raccolta di legna da ardere continua ad essere il fattore
principale alla base del declino del numero di primati. La
deforestazione tropicale, inoltre, emette il 20% di tutti i gas
serra che sono alla base dei cambiamenti climatici, un valore
superiore alla emissione di tutte le auto, camion, treni e
aeroplani del mondo messi insieme. E ancora, il cambiamento del
clima sta alterando gli habitat di molte specie, lasciando
sempre più vulnerabili all’estinzione quelle con range più
ristretti.
“La tutela delle rimanenti
foreste tropicali può salvare i primati e le altre specie a
rischio ed evitare che ulteriori emissioni di CO2 vadano in
atmosfera a surriscaldare il clima” ha notato Russell
Mittermeier.
La caccia di sussistenza e
per scopi commerciali è un’altra delle maggiori minacce alla
sopravvivenza dei primati, soprattutto in Africa e in Asia.
Anche la cattura di esemplari vivi per il traffico di animali da
compagnia rappresenta una seria minaccia, in particolare per le
specie asiatiche.
La lista 2006-2008 si
sofferma sulla gravità della minaccia complessiva piuttosto che
sui semplici numeri. Alcuni primati nella lista, come l’Orango
di Sumatra, sono ancora riportati in numero di poche migliaia ma
stanno scomparendo ad un tasso più veloce di altri primati.
Altri sono stati scoperti solo recentemente ma il loro numero
ridotto e l’estensione limitata li rendono particolarmente
vulnerabili alla distruzione dell’habitat ed ad altre minacce.
I 25 primati a maggior
rischio di estinzione ed i Paesi in cui si trovano:
Greater bamboo lemur (Prolemur
simus)
Madagascar |
Sahamalaza Peninsula
sportive lemur (Lepilemur sahamalazensis)
Madagascar |
White-collared lemur (Eulemur
albocollaris)
Madagascar |
Cross River gorilla (Gorilla
gorilla diehli)
Nigeria, Cameroon |
Silky sifaka (Propithecus
candidus)
Madagascar |
Rondo dwarf galago (Galagoides
rondoensis)
Tanzania |
Roloway monkey (Cercopithecus
diana roloway)
Ivory Coast, Ghana |
Miss Waldron’s red
colobus (Procolobus badius)
Ivory Coast, Ghana |
Tana River red colobus (Procolobus
rufomitratus)
Kenya |
Pennant’s red colobus
(Procolobus pennantii pennantii)
Equatorial Guinea (Island of Bioko) |
Kipunji (Rungwecebus
kipunji)
Tanzania |
Brown-headed spider
monkey (Ateles fusciceps)
Colombia, Ecuador |
Variegated spider monkey
(Ateles hybridus)
Colombia, Venezuela |
Western Hoolock
gibbon (Hoolock hoolock)
Bangladesh, India, Myanmar |
Peruvian yellow-tailed
woolly monkey (Oreonax flavicauda)
Peru |
Western purple-faced
langur (Semnopithecus vetulus nestor)
Sri Lanka |
Horton Plains slender
loris (Loris tardigradus nycticeboides)
Sri Lanka |
Siau Island tarsier (Tarsius
sp.)
Indonesia |
Pig-tailed langur (Simias
concolor)
Indonesia (Mentawai Islands) |
Golden-headed langur
(Trachypithecus poliocephalus poliocephalus)
Vietnam |
Delacour’s langur (Trachypithecus
delacouri)
Vietnam |
Tonkin snub-nosed
monkey (Rhinopithecus avunculus)
Vietnam |
Grey-shanked douc (Pygathrix
cinerea)
Vietnam |
Sumatran orangutan (Pongo
abelii)
Indonesia (Sumatra) |
Hainan black-crested
gibbon (Nomascus hainanus)
China (Hainan Island) |
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2007 ChimpanZoo Conference
WHEN APES AND HUMANS COMMUNICATE
10-13 ottobre
Sedgwick County Zoo in Wichita, Kansas, USA
Fondato nel 1984, ChimpanZoo
è un programma di ricerca internazionale dedicato allo studio di
scimpanzé in cattività presso zoo e altre strutture simili.
Circa 200 scimpanzé sono coinvolti nel programma che è il più
ampio mai condotto su antropomorfe in cattività. Formati dagli
zoo associati e dal Jane Goodall Institute, studenti, custodi e
volontari raccolgono osservazioni comportamentali e lavorano con
i responsabili degli zoo per migliorare le condizioni di vita
degli scimpanzé in cattività e compararle con i loro
comportamenti allo stato libero.
I risultati degli studi sono
pesentati annualmente in una conferenza che, il prossimo 10
ottobre, si terrà in Kansas al Sedgwick County Zoo. Quest'anno,
ospite della ChimpanZoo conference sarà il neurologo italiano
Carlo Alberto Tassinari, professore ordinario e direttore della
Divisione di Neurologia dell'Ospedale Bellaria dell'Università
di Bologna.
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ANCHE TELE2 NON RIESCE A TROVARE NULLA DI
MEGLIO CHE AMMAESTRARE UNO SCIMPANZE'
La società telefonica TELE2
ha lanciato in tutta Europa la sua nuova campagna pubblicitaria
usando uno scimpanzé addestrato a scimmiottare atteggiamenti
umani e ad esibirsi con una palla. Invitiamo anche voi a
lamentare, scrivendo a TELE2, la scelta inopportuna,
diseducativa e capziosa di una pubblicità basata, come afferma
Jane Goodall, su un incivile uso improprio di creature che sono
esposte al nostro sfruttamento proprio perché sono così simili a
noi.
1) Come avviene
l’addestramento degli scimpanzé?
Essi vengono separati dalle
madri in giovanissima età: ciò è profondamente tragico perché in
natura un piccolo di scimpanzé vive con la sua famiglia per
almeno otto anni. Inoltre, gli addestratori richiedono soggetti
obbedienti e benché sia possibile addestrare gli animali usando
solo gentilezza, ricompensa e premio, ciò richiede quel tempo e
quella pazienza che semplicemente mancano nel rapido mondo dello
show-business. Molti addestratori ammettono di picchiare i loro
artisti durante l’addestramento. In molti casi gli abusi sono
orrendi.
2) Cosa accade agli
scimpanzé artisti quando raggiungono la pubertà?
Quando hanno circa sei-otto
anni diventano naturalmente più difficili da gestire. Per
renderli più docili, gli addestratori possono estrarre loro i
denti o mettere sotto i vestiti collari a shock elettrico. Più
spesso, quando gli artisti non sono più domabili, vengono
scartati ed è sempre più difficile trovar loro una sistemazione
decente.
Come i bambini, i piccoli di
scimpanzé imparano osservando gli adulti ed imitando il loro
comportamento. Essi apprendono in un contesto sociale, per
questo individui che non hanno la possibilità di crescere in un
gruppo normale, non solo non riescono ad imparare i loro
comportamenti naturali, ma tendono a mostrare comportamenti
anomali. Questi scimpanzé non vengono accettati da nessuno zoo
qualificato. Essi tendono a non inserirsi in gruppi preesistenti
e, a meno che non vengano accolti in uno dei rari santuari per
maltrattati, gli scimpanzé sono destinati inevitabilmente a
finire i loro giorni in zoo non qualificati di infimo ordine o
ad essere soppressi mediante eutanasia.
3) L’uso degli scimpanzé
per l’intrattenimento e la pubblicità aiuta la gente ad
apprezzarli di più?
L’uso degli scimpanzé per la
pubblicità è profondamente in contrasto con la vita e le
abitudini normali dell’individuo e crea conoscenze terribilmente
sbagliate su queste incredibili creature.
Ma lo sapevate che il sorriso
degli scimpanzé così spesso mostrato in TV è in realtà una
espressione di paura? Questi artisti addestrati soffrono
profondamente per il nostro divertimento.
Poiché gli scimpanzé e gli
orango che si esibiscono sono individui giovani (gli adulti sono
troppo grossi, forti e potenzialmente pericolosi), la gente ha
l’impressione che queste scimmie antropomorfe siano piccole,
graziose e tenere. La gente non può capire e avere il concetto
di quanto possente e maestoso sia uno di questi animali da
adulto. Ed è proprio questa immagine non veritiera che mantiene
il traffico per l’acquisto e la vendita di giovani piccoli
scimpanzé come animali da compagnia.
4) L’uso degli scimpanzé
nell’intrattenimento costituisce una minaccia per le popolazioni
selvatiche?
Molti non sanno che gli
scimpanzé sono minacciati di estinzione, come tutte le altre
scimmie antropomorfe – gorilla, orango e bonobo.
Molto spesso, nei Paesi in
cui la
CITES (Convenzione Internazionale per il traffico di specie
esotiche) non è stata ratificata o non è rispettata, gli
scimpanzé usati per l’intrattenimento sono quelli nati in
natura. Pertanto l’uso degli scimpanzé e delle altre grandi
scimmie nell’industria dello spettacolo aggrava la già
compromessa situazione.
Molti di questi argomenti
sono validi anche per l’uso di altri animali esotici, quali ad
esempio i leoni, le tigri, gli elefanti e gli orsi. In
particolare, se consideriamo le nuove capacità dell’animazione
elettronica e di altre immagini computerizzate, non c’è davvero
nessuna giustificazione per costringere queste incredibili
creature a soffrire per il nostro divertimento e guadagno.
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Bandire gli esperimenti sui primati:
obiettivo storico al Parlamento Europeo
7 settembre 2007
L’adozione della Dichiarazione è il più importante traguardo sui
test animali da oltre dieci anni.
Questa settimana 433 Membri
del Parlamento Europeo (MEP) hanno firmato una Dichiarazione
Scritta per sollecitare con urgenza la cessazione di tutti gli
esperimenti sulle antropomorfe e su scimmie catturate in natura
e definire un piano per bandire gli esperimenti sui primati in
tutta Europa.
La Dichiarazione, promossa da
Animal Defenders International (ADI), è stata adottata dalla
sessione del Parlamento di Strasburgo, ed ora la Commissione
Europea produrrà un piano d’azione...
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1° SETTEMBRE
INTERNATIONAL PRIMATE DAY
Le dichiarazioni alla Camera
dei Rappresentanti degli Stati Uniti, al Parlamento Europeo, al
Parlamento del Regno Unito in occasione dell'istituzione della
Giornata Internazionale dedicata ai Primati (1 settembre 2006),
organizzata dal gruppo promotore dei diritti animali “Animal
Defenders International” (ADI), presentate contemporaneamente,
istanze in cui si sollecita la cessazione degli esperimenti sui
primati non-umani.
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1° SETTEMBRE
INTERNATIONAL PRIMATE DAY
In occasione della giornata
internazionale 2007 dedicata alla conoscenza ed alla tutela dei
primati vi suggeriamo una visita alla mostra "LA SCIMMIA NUDA"
al Museo di Scienze Naturali di Trento.
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Cozy con Eugene Cussons
©JGI Chimpanzee Eden
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COZY VISTO DA GABRIELE SALARI
L'articolo di Gabriele Salari
pubblicato su Il Venerdì di Repubblica (3/8/07) dedicato allo
scimpanzé Cozy che, grazie al nostro intervento, alla
CITES del
Corpo Forestale dello Stato e, soprattutto, al
Santuario "JGI Chimpanzee Eden" in Sud Africa, vive in semi-libertà dopo
anni di cattività in una angusta e minima gabbia all'interno di
un camper della periferia marchigiana.
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CONGO: GORILLA IN PERICOLO
Agenzia Stampa delle
Nazioni Unite (New York) - 1 Agosto 2007
I vertici dell'Unesco
(Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza
e la Cultura) hanno suonato il campanello d'allarme oggi sul
destino dei gorilla di montagna che vivono in un parco nazionale
al nord-est del Congo, dopo il ritrovamento di quattro gorilla
uccisi il mese scorso.
Sette gorilla sono stati sparati e uccisi quest'anno, più che
durante il conflitto che ha lacerato la regione dei Grandi Laghi
dell'Africa alla fine degli anni '90, inducendo il direttore
generale dell'UNESCO
Koïchiro Matsuura a sollecitare l'introduzione, da parte delle
autorità congolesi, di provvedimenti immediati per porre fine a
questo sterminio.
[Matsuura] ha anche
annunciato che una missione unificata da parte del "World
Heritage Centre" dell'Unesco e della "World Conservation Union"
(WCU) è in partenza per la Republica Democratica del Congo per
investigare sui motivi di questa ondata omicida.
In uno degli ultimi attacchi,
probabilmente nella notte del 22 di luglio, quattro gorilla -un
maschio "silverback" e tre femmine- sono stati uccisi vicino
Bukima. Attualmente si danno per dispersi altri
due gorilla, una femmina con il figlio.
"La scomparsa di questi gorilla non solo rappresenta una
tragedia per la preservazione della specie, ma anche la perdita
di una importante fonte di reddito per le comunità locali", ha
detto Matsuura in una
conferenza stampa tenuta al quartier generale dell'Unesco a
Parigi.
Le uccisioni quest'anno sono state concentrate nella parte sud
del parco nazionale di Virunga, vicino al confine con Uganda e
Ruanda.
Il Parco di Virunga è stato inserito nel 1979 nella "Lista del
Patrimonio dell'Umanità" per la sua grandiosa natura intatta, ma
le decimazioni dei gorilla ne hanno spostato il nome nella
categoria del
"Patrimonio dell'Umanit in pericolo".
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Bingo con Freddy, a destra e Jim al centro
©Carolien Hoogenhout
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Cresce la famiglia di Bingo
Certamente ricorderete Bingo,
lo scimpanzé che per oltre trenta anni aveva vissuto in totale
isolamento in un giardino comunale a Livorno. Dopo esserci
occupati di lui ed averlo trasferito nel centro di recupero
specializzato AAP in Olanda, Bingo poté finalmente incontrare
per la prima volta i suoi simili e condividere il tempo con Jim.
Oggi ai due scimpanzé si è aggiunto Freddy, un vecchio scimpanzé
proveniente da un circo tedesco.
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La tolleranza sociale favorisce i bonobo,
rispetto agli scimpanzé, nelle attività cooperative.
Science Daily
Science Daily.
- In esperimenti mirati ad approfondire le nostre conoscenze
sull'evoluzione del comportamento cooperativo, i ricercatori
hanno scoperto che i bonobo, parenti particolarmente socievoli
degli scimpanzé, grazie alla loro tendenza a cooperare, hanno
più successo degli scimpanzé nel procacciarsi cibo, anche se gli
scimpanzé nella foresta mostrano un forte comportamento di
cooperazione durante la caccia.
Il lavoro suggerisce che alcune tendenze sociali o emozioni che
in alcune circostanze sono adattive - come l'aggressione durante
la competizione per l'accoppiamento - possono in altre
circostanze, in particolare negli scimpanzé, ostacolare la
capacità a risolvere i problemi, come ad esempio nel dividersi
le risorse alimentari. I risultati sono apparsi online sui
resoconti di Current Biology, pubblicati da Cell Press, in data
8 marzo. Mettendo a confronto l'abilità dei bonobo e degli
scimpanzé a cooperare per la ricerca del cibo, i ricercatori
hanno avanzato due ipotesi. La prima, la cosiddetta "ipotesi
della reattività emozionale", sostiene che i bonobo cooperano
più efficacemente, grazie alla più volte riscontrata tolleranza
tra loro rispetto agli scimpanzé. La seconda ipotesi, al
contrario, sostiene che sono gli scimpanzé a cooperare con più
successo grazie alla loro nota abilità di cacciare insieme in
natura.
I ricercatori hanno rilevato che, in conformità con la prima
ipotesi, i bonobo sono più tolleranti tra loro e mostrano
maggiori capacità di alimentarsi in modo cooperativo rispetto
agli scimpanzé. Ad esempio, e' molto più probabile che due
bonobo mangino entrambi da un unico contenitore - invece che da
due - che due scimpanzé facciano la stessa cosa.
Nelle stesse circostanze i bonobo, inoltre, mostrano un
comportamento significativamente più "sociosessuale" e giocoso
rispetto agli scimpanzé. In vari esperimenti attinenti a questa
sfera, i bonobo si sono dimostrati ancora una volta più
cooperativi degli scimpanzé (ad esempio nel tirare una corda e a
spartirsi cibo non facilmente divisibile).
Tali osservazioni sono conformi alla "ipotesi della reattività
emozionale" perché potenzialmente riflettono la maggiore abilità
dei bonobo a tollerarsi reciprocamente durante
l'approvvigionamento. I riscontri, dunque, smentiscono
l'"ipotesi della caccia" che prevede che gli scimpanzé - grazie
alla loro abilità a cacciare insieme- siano avvantaggiati
rispetto ai bonobo nell' approvvigionamento di gruppo anche
quando il cibo è difficilmente condivisibile.
Gli autori segnalano l'importanza di queste nuove scoperte
perché forniscono un paragone scientifico sulla tolleranza
sociale e sulla cooperazione di due specie molto vicine tra di
loro accrescendo la nostra comprensione di come il comportamento
sociale si sia evoluto nei primati. I risultati suggeriscono
altresì che un modo in cui si può sviluppare la capacità di
risolvere i problemi e' attraverso la selezione evolutiva dei
sistemi emozionali, come quelli che controllano la paura e
l'aggressione.
Fonte:
http://www.sciencedaily.com/releases/2007/03/070308121928.htm.
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Gli Stati Uniti proibiscono l’allevamento
degli scimpanzé per la ricerca scientifica
Reuters /24 Maggio, 2007/ By Will Dunham
(Reuters 24 Maggio, 2007)
By Will Dunham. - L’U.S. National Institute of Health (NIH),
che appoggia una varietà di studi biochimici sugli animali,
cesserà l’allevamento degli scimpanzé, di proprietà del governo,
per le ricerche, un grande passo in avanti applaudito dai
difensori dei diritti degli animali.
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SI REALIZZA IL SOGNO DI DIAN
FOSSEY, IN AUMENTO GORILLA DI MONTAGNA
(AGI/REUTERS) - Nairobi,
20 apr. - Sta diventando realtà il sogno di Dian Fossey.
Grazie a un decennio di sforzi per fronteggiarne l'estinzione,
sono in aumento i gorilla di montagna, i primati ai quali
l'appassionata etologa dedicò anni di studio. Dall'ultimo
censimento risultano esser 340 i gorilla di montagna che vivono
nel Parco nazionale di Bwindi, la montagnosa foresta pluviale
dove si nasconde circa la meta' degli ultimi esemplari di
gorilla di montagna.
Si tratta del 12 per cento in
piu del decennio passato, segnala il Wwf che da tempo collabora
con le autorità locali nella lotta alla loro estinzione. "Un
dato straordinario", ha commentato Marc Languy, componente
del programma Wwf per l'Africa orientale. Se molto è stato
fatto, ancora non è abbastanza. In tutto il mondo si contano
attualmente circa 720 gli esemplari di gorilla di montagna. E
rimane ancora molto da fare per salvaguardare la loro
sopravvivenza. Le scimmie antropomorfe maggiormente minacciate
di estinzione tutto il mondo vivono sparpagliati sulla catena
vulcanica di Virungo, le montagne coperte da una fitta
vegetazione tropicale a cavallo tra Uganda, Rwanda e Repubblica
Democratica del Congo. Generalmente piuttosto socievoli, tali
primati (gli unici gorilla che vivono a 2000-4000 m. sopra il
livello del mare) costituiscono un'attrazione unica per le
migliaia di turisti che ogni anno sborsano centinaia di dollari
e rischiano la vita pur di intraverderli.
(AGI) Bia 201539 APR 07
http://cooperazione.agi.it/news.pl?doc=200704201539-1055-RT1-CRO-0-CO02&page=1&id=cooperazione.altre
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The New York Times
Tra gli scimpanzé l’origine dell’etica
di NICHOLAS WADE
Alcuni animali sono
sorprendentemente sensibili. Alcuni scimpanzé, animali incapaci
di nuotare, sono annegati nel tentativo di portare soccorso ai
loro simili. Alcune scimmie rhesus alle quali era stata offerta
l’opportunità di procurarsi del cibo tirando una catena che
avrebbe inferto una scossa elettrica a una di loro, hanno
preferito digiunare piuttosto per molti giorni.
Secondo alcuni biologi questi
ed altri comportamenti sarebbero i segni precursori del senso
etico, che se avesse origine da regole comportamentali derivanti
dall’evoluzione, sarebbe materia di studio di biologi, e non a
filosofi o teologi.
La prima diatriba risale al
1975 quando il biologo Edward O. Wilson suggerì nel suo libro
“Sociobiologia” che “è giunto il momento di togliere provvisoriamene l’etica dalla sfera di pertinenza dei filosofi
per passarla ai biologi”. Da allora sono stati fatti
grandi passi avanti.
Versione inglese al link:
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Le Isole Baleari riconoscono i diritti
delle
GRANDI SCIMMIE
Madrid, Spagna 10 Aprile
Il parlamento delle isole
Baleari ha riconosciuto i 'diritti fondamentali' delle grandi
scimmie antropomorfe, dopo che lo stesso progetto era stato
presentato al parlamento nazionale lo scorso anno. Il parlamento
regionale, secondo quanto si apprende, ha approvato recentemente
un ''disegno non di legge'' presentato dai Verdi e dal partito
di estrema sinistra Izquierda Unida (IU) facendo suo il
'Progetto Grandi Scimmie' che chiede di riconoscere i
''diritti fondamentali'', fra cui quello ad una vita
degna e protetta, di Orangutan, Bonobo, Scimpanzé' e Gorilla che
condividono con l'uomo oltre il 97% del patrimonio genetico.
''Il parlamento delle Baleari è il primo parlamento al mondo ad
approvare il 'Progetto Grandi Scimmie''' dice all'Ansa il
segretario generale dell'iniziativa Pedro Pozas il quale
denuncia invece ''la paralisi totale'' del progetto a livello
nazionale. Probabilmente, dice, per ''la paura'' del premier
Jose Luis Zapatero a scontrarsi con i settori conservatori e
cattolici su tale tema in un momento politico delicato. Per
superare questo stallo il 'Progetto Grandi Scimmie' ha lanciato
una campagna internazionale attraverso Internet per chiedere di
far pressione sul Partito socialista (Psoe) affinché rimetta in
marcia l'iter parlamentare.
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Photo©
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LA SCIMMIA NUDA
Storia naturale dell'Umanità
Museo Tridentino
Trento 5 aprile 2007
Si inaugura il 5 aprile la
mostra "La scimmia nuda. Storia naturale dell'Umanità" al
Museo Tridentino di Trento,
patrocinata dal Jane Goodall Institute Italia; un evento
divulgativo di estremo interesse che fa luce sul nostro percorso
evolutivo e sul nostro essere e ci invita ad una maggiore
conoscenza delle Grandi Scimmie, gli animali a noi più simili,
che rischiano l'imminente estinzione. Il futuro è nelle mani dei
giovani e questa mostra è un'occasione importante per chiarirsi
le idee.
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Disboscamento illegale. Indonesia
minaccia orango
ANSA AMBIENTE 12 FEBBRAIO
2007
(ANSA) - ROMA - L'abbattimento illegale degli alberi sta
distruggendo le foreste tropicali dell'Asia Sud-Orientale ben
più rapidamente di quanto temuto, con terribile effetto sugli
orango e altri animali selvatici. Il dato è emerso durante
l'ultimo vertice Unep (programma ambientale delle Nazioni Unite)
a Nairobi. Senza un'azione urgente, il 98% delle rimanenti
foreste sulle isole di Sumatra e il Borneo potrebbero sparire
entro il 2022, con gravi conseguenze per la popolazione locale e
la fauna selvatica compreso i rinoceronti, le tigri e gli
elefanti. ''La situazione ora è acuta per gli orango'',
afferma il rapporto degli esperti del Programma delle Nazioni
Unite per l' Ambiente (UNEP). ''Il veloce tasso di rimozione
degli alberi da alimento, l'uccisione degli orango spostati dal
disboscamento e dallo sviluppo della piantagione, e la
frammentazione della restante foresta intatta, costituisce
un'emergenza di tutela ambientale''. L'Indonesia ha fatto anche
una richiesta affinché i consumatori occidentali rifiutino il
legname di contrabbando: ''Stiamo facendo appello oggi alla
coscienza del mondo intero: non comprare il legno non
certificato'', ha detto Rachmat Witoelar, Ministro
dell'ambiente dell'Indonesia, a margine del vertice ONU
sull'ambiente in Kenya.
Più del 73% dello
sfruttamento del legno in Indonesia è selvaggio, e indici di
commercio illegale di legno sono stati registrati in 37 dei 41
parchi nazionali del paese, secondo il rapporto dell'Unep
intitolato ''L'ultimo combattimento dell' orango: stato
d'urgenza''. Si ritiene, inoltre, da 45.000 a 69.000 il
numero degli orango nel Borneo, e a 7.300 esemplari a Sumatra,
cioe' un ribasso del 91% della popolazione rispetto all'inizio
del ventesimo secolo. Come il panda in Cina, l'orango
nell'Indonesia è considerato come un simbolo delle specie
minacciate nel paese. ''Le popolazioni degli orango sono
seriamente colpite quando la loro foresta è distrutta o tagliata
e spesso sono anche uccisi per la loro carne o per proteggere
nuove culture'', denuncia il rapporto, che rileva che il
traffico degli orango fuori dell' Indonesia è' largamente
diffuso come ''un sottoprodotto del commercio del legno''.
(ANSA I82-GU)
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Cozy con Eugene Cussons
Photo© JGI Chimpanzee Eden
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COZY AL JGI CHIMPANZEE EDEN
Procede molto bene la
riabilitazione di Cozy, lo scimpanzé di 9 anni che abbiamo
trasferito nel Santuario
JGI in Sud Africa e che in Italia viveva rinchiuso in una
gabbia in un camper.
Al suo arrivo non riusciva a
muoversi bene, non avendo prima avuto la possibilità di
arrampicarsi e muoversi in uno spazio adeguato (ricordiamo che
la sua gabbia misurava cm. 100x100x120). Ora, nella Riserva
Naturale di Umhloti, Cozy si arrampica su tutti gli alberi fino
a 10 metri. E pensare che all’inizio aveva una grandissima paura
dell’altezza tanto che gli operatori del santuario dovevano
arrampicarsi insieme a lui. I due giovani scimpanzé con lo
stesso triste passato, gli stanno sempre dietro e lui, da buon
fratello maggiore, si comporta come un vero maschio Alfa.
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Photo© JGI
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CONTRO LO SFRUTTAMENTO DEGLI
SCIMPANZE' IN PUBBLICITA'
messaggio di Jane Goodall
La società SEAT Pagine Gialle
S.p.A. continua a far pubblicità a Pagine Bianche usando degli
scimpanzé. Le nostre e le vostre lettere di protesta sono
ignorate. Jane Goodall ha scritto a Pagine Gialle spiegando loro
perché è ingiusto e scorretto usare degli scimpanzé in
pubblicità (e in genere per l'intrattenimento).
Anche la sua lettera è stata ignorata.
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